UCRAINA
Intorno alla fine del XV secolo vi fu un'imponente ondata immigratoria da parte di esuli e rifugiati ortodossi, genericamente definiti kozak, cosacchi (parola che in turco significava nomade, o libero) che si riunirono in un gruppo di tribù seminomadi lungo i fiumi Don e Dnepr. In questo periodo il territorio è ripartito fra Granducato di Lituania, poi Confederazione polacco-lituana ed è chiamato a seconda delle zone Voivodato di Kiev, Voivodato di Czernihów e Voivodato di Bracław nella regione della Podolia. Altre zone dell'Ucraina nel corso della storia finiscono sotto il dominio della Moscovia, poi dell'Impero Russo. Per la sua posizione geografica, l'Ucraina ha giocato un ruolo importante nelle guerre fra l'est-Europa e l'impero Ottomano, che a seguito dello scontro con l'Impero Russo dovette cedere i territori costieri lungo il Mar Nero. Nonostante le promesse di autonomia contenute nel Trattato di Pereyaslav, l'élite ucraina e i cosacchi non ricevettero mai le libertà che attendevano dall'Impero Russo. Tuttavia, entro l'Impero, gli ucraini poterono arrivare ai gradi più alti della gerarchia e della Chiesa ortodossa russa. Nell'ultimo periodo, il regime zarista portò avanti una politica di russificazione delle terre ucraine, sopprimendo l'uso della lingua ucraina nella stampa e in pubblico. In seguito alla caduta dello zar, dopo la prima guerra mondiale, l'Ucraina perse l'occasione per ottenere l'autonomia, perché il vertice dello stato ucraino fu troppo debole nel combattimento contro l'invasione della Russia bolscevica. Vi fu un lungo periodo di guerra civile e di anarchia con continui cambi di fazioni al potere; questo periodo fu anche segnato dall'esistenza di più entità statali separate, come ad esempio la Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale e la Repubblica popolare ucraina. Ponendo termine ad un periodo di aspre lotte, la Pace di Riga assegnò la Galizia e la Volinia alla Polonia, i sovietici ottennero il resto del paese e nel 1922 l'Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina. Stalin utilizzò in Ucraina una politica tesa a dimostrare i pericoli del nazionalismo e quindi a confermare la sua ideologia. A partire dal 1929 operò una sistematica nazionalizzazione delle piccole imprese agrarie che in Ucraina erano numerosissime (la cosiddetta dekurkulizzazione, dal termine Kurkuli, piccolo proprietario terriero) e una politica di collettivizzazione dei terreni. Sedò con numerose deportazioni la ribellione degli agricoltori e nel 1932 procedette ad un sistematico ammasso delle derrate e dei raccolti il cui risultato fu una carestia che costò al paese circa 10 milioni di morti (il cosiddetto holodomor ucraino). Ulteriori perdite avvennero in seguito a deportazioni ed esecuzioni. Vennero distrutte oltre 250 chiese e cattedrali. La seconda guerra mondiale fu causa di altre devastazioni e di morte (oltre 6 milioni di persone vi persero la vita, tra cui buona parte della comunità ebraica ivi residente). A partire dal 1990 si diffuse nel paese un movimento nazionalista, il Movimento del Popolo Ucraino per la Ricostruzione e nel luglio del 1990 il parlamento proclamò la repubblica. Nel 1991 il partito comunista ucraino venne dichiarato fuorilegge. Il 24 agosto 1991 il Parlamento ucraino dichiara l'indipendenza e indice il referendum di conferma e le prime elezioni democratiche della storia dell'Ucraina: l' 1 dicembre 1991 il popolo ucraino decide la propria indipendenza ed elegge il primo presidente dell'Ucraina. Il primo presidente fu Leonid Kravčuk. I rapporti con la Russia furono inizialmente molto tesi, restavano da risolvere la questione degli armamenti nucleari sul territorio ucraino e il controllo della flotta del Mar Nero ancorata a Sebastopoli. L'economia del paese conobbe un periodo di crisi dovuto alla mancanza di riserve energetiche, si ebbero tassi elevatissimi di inflazione e le tensioni interne aumentarono. Kravčuk fu sconfitto nel 1994 da Leonid Kučma, riformatore filo-russo rieletto poi nel 1999. Nel 1995 divenne una repubblica autonoma. Alla fine degli anni '90 i rapporti fra Ucraina e NATO furono causa di nuove tensioni con la Russia. Nel 2000 viene formato un governo riformista con a capo Viktor Juščenko. Nell'aprile 2001 la maggioranza parlamentare si discioglie e il primo ministro Viktor Juščenko viene destituito, dando inizio a un periodo di instabilità. Dopo il breve mandato di Anatolij Kinakh, dal 21 novembre 2002 fu nominato primo ministro Viktor Janukovyč. L'Ucraina, come altri paesi dell'ex-URSS, sconta la tensione derivante dalla volontà della Russia di mantenere la propria influenza e in certi casi la sovranità su questi popoli ed il loro desiderio di affrancarsi da Mosca ed entrare a far parte, nel caso dell'Ucraina, di Unione Europea e Nato: le tensioni nell'area del Caucaso (Georgia, Ossezia, Inguscezia, Abkhazia) che da anni sono teatro di conflitti e cruente rappresaglie quando non di guerra vera e propria fra Russia e governi e/o indipendentisti locali (spesso sostenuti dagli USA), non di rado riguardano anche l'Ucraina in quanto le unità militari navali della Russia sono di stanza nel porto di Sebastopoli.
Forma locale Stato
Ordinamento dello Stato
Capitale
Lingua
Moneta
Ukrajina
Repubblica semi-presidenziale
Kiev
Ucraino
Grivnia ucraina (divisa in 100 Kopijok)
 POSIZIONE GEOGRAFICA

46

LIBRETTI

 

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